Diciamo che "Portare pazienza" non è mai stata una delle mie qualità, anzi, mi arrabbiavo facilmente e mi arrabbiavo per nulla. Spesso mio marito mi sgridava perché esageravo e fraintendevo le sue parole: prevenuta, malfidente!
E adesso ditemi cosa c'è di peggio che una donna alla quale non si può parlare, se non correndo il rischio di litigarci?
Tutto e subito, e se una cosa non la ottenevo nell'immediato, mi facevo passare la voglia, e se non passava era il miglior modo per essere perennemente insoddisfatta.
E' arrivato un piccolo a insegnarmi la pazienza, l'attesa, la speranza e il senso del tempo.
La scuola più dolce sono stati quei nove mesi, che poi sono quasi otto, se vogliamo dal momento in cui lo scopri a quando lo tieni fra le braccia. Nove mesi di sogni, di visite e controlli con nel cuore sempre e solo il benessere di quell'esserino piccolo e minuscolo che ancora grande come un fagiolo, già ti ha cambiato la vita, e soprattutto la testa.