Viola è piccola e ha due bellissimi occhi blu. E' una bimba minuta e le sue manine mi stanno in un palmo, ma la luce dei suoi occhi, invece, non riesco a contenerla tutta e riflette su ogni cosa e la colora; vicino a lei sembra di stare ad un passo dalle nuvole.
Forse è per questo che successe ciò che vi sto per raccontare...
Un giorno il sole stava passeggiando per il cielo e decise di fermarsi a riposare un poco. Un piccolo uccellino passandogli accanto attirò la sua attenzione dicendogli: "Ciao Sole, lo sai che proprio quaggiù vive una bimba con gli occhi dello stesso colore del cielo?"
Il sole rimase stupito da quell'affermazione e decise di affacciarsi a curiosare, ma siccome era davvero troppo lontano non riusciva a vedere quanto l'uccellino gli diceva.
Il Sole era molto paziente e decise di aspettare il tramonto, così sarebbe stato più vicino alla terra e di certo sarebbe riuscito a vederla.
Le ore passavano, il caldo sfumava e la terra si faceva sempre più vicina quando, finalmente, il Sole la intravide. Era seduta su una coperta in mezzo all'erba con le sue gambette grassocce e cercava di alzarsi e muovere i primi passi ma come sembrava che trovasse l'equilibrio, ecco che capitombolava all'indietro.
Era davvero bellissima e i suoi occhi avevano davvero il colore blu del cielo!
Sole si innamorò di quella bimba e rimase ad osservarla, incantato, per molto tempo, finché la sua mamma non arrivò per portarla a casa.
Da quel giorno Sole iniziò ad aspettare il tramonto per avvicinarsi a Viola e potersi specchiare nei suoi occhi blu, dove ritrovava il colore del cielo e dove si sentiva a casa.
Nei giorni di pioggia Viola non usciva a giocare fuori e Sole la spiava dalle finestre; quando faceva troppo caldo, invece, la mamma la obbligava ad indossare degli strani occhiali rosa e ogni volta che lei li toglieva la mamma la sgridava: "Viola no! Rimettili subito tesoro, altrimenti il sole ti farà male." E in quei momenti Sole si arrabbiava tantissimo perché lui non avrebbe mai fatto del male alla sua piccola Viola.
Si, ormai la chiamava così "la sua piccola Viola", e anche quando verso il calare della sera incontrava la Luna le diceva: "Mi raccomando, amica Luna, proteggi il dolce sonno della mia piccola Viola stanotte!"
Luna sorrideva perché era contenta di vederlo così felice, era la prima volta che vedeva il Sole innamorato.
Il tempo passava e la piccola Viola cresceva. Sole la accompagnava ogni giorno e quelle stagioni furono le più calde degli ultimi anni, poiché Sole per passare più tempo con lei si avvicinava sempre più al suolo.
Sole era fiero di quella bambina perché oltre ad essere molto bella era anche gentile e con il suo sorriso rallegrava le giornate di chi la incontrava. Sole si specchiava anche nei loro sorrisi e si sentiva felice.
Molto più in là, invece, il Mare era in fermento e ribolliva di rabbia.
Aveva scoperto perché il Sole tardava ogni giorno a tramontare affondando nelle sue placide acque. Un gabbiano gli aveva raccontato che il Sole stava a perdere tempo ciondolando sullo sguardo di una piccola e tenera bambina, mentre lui stava ad aspettarlo impaziente.
"Com'è possibile che con l'immenso blu che io posso regalargli, lui si perde dietro a due piccoli occhietti?"
E si! Il Mare era davvero indignato ed escogitò un piano per allontanare il suo Sole da quella bimba ammalliatrice.
La sua gelosia cresceva e lo fece diventare così bollente che piccole gocce iniziarono ad evaporare e a salire sempre più verso il cielo; una nube di vapore oscurò l'orizzonte e il Sole di ritrovò avvolto in una coltre bianca e fumosa.
"Dov'è Viola, non la vedo più e sono preoccupato per lei. Se si è spaventata e se pensa che sia colpa mia?", pensò Sole, ma non poteva fare nulla e si sentiva solo e impotente.
Il Mare salì prepotente sempre più in alto incontro alle nuvole, le obbligò a farsi grigie e crudeli, nere come il suo orgoglio ferito; così cariche di pioggia non poterono che arrendersi alla violenza del Mare e scoppiò un terribile temporale.
La piccola Viola fu sorpresa in giardino dal terribile acquazzone d'agosto e alzando le mani al cielo iniziò a piangere.
Un tuono squarciò il cielo e la pioggia caddè sempre più forte sulle mani e sul volto di Viola.
"Sole...Sole, dove sei?" gridò Viola e la sua voce arrivò fin lassù, superando il rumore dell'acqua che sbatteva forte sul terreno.
Sole non poté rimanere inerme al richiamo del suo tenero amore e si fece così più grande e forte. Con il suo calore dissipò le nubi e asciugò quel Mare di pioggia. Amico Vento intervenne in suo aiuto e spinse lontano le coltri buie e con un potentissimo soffio ricacciò il Mare al suo posto.
Sole corse ad accarezzare con i suoi raggi caldi il viso della piccola.
Viola era ancora molto spaventata e Sole le si fece più vicino, abbracciandola per consolarla.
"Viola, mia piccola Viola", le disse "Non piangere. Guarda in alto nel cielo non ci sono più ne' pioggia, ne' lampi ma c'è un regalo per te."
E così Viola alzo lo sguardo e vide un meraviglioso arco di luci colorate e per la prima volta nella sua vita i suoi occhi blu si persero nei colori dell'arcobaleno, un regalo meraviglioso del suo amico Sole.
Un Cuore nel Sole
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