Meir Shalev ci porta negli anni venti in Israele,e ci racconta la storia affascinante della sua famiglia confondatrice del villaggio di Nahalal.
La nonna Tonia, russa trapiantata in Israele, è un vero personaggio: la sua mania per le pulizie e il carattere volitivo e tenace influenzerà tutta la vita dei figli e dei nipoti e intorno al famoso aspirapolvere americano della General Electric che un giorno riceverà in regalo da un parente, si creerà un vero mistero.
Quello che posso dirvi è che in questo libro Meir Shalev ci tiene moltissimo a renderci partecipi della sua saga familiare, riportando ogni versione della storia, secondo i diversi racconti raccolti dai vari parenti. È una storia di vita vera, nostalgica e ironica, ricca di rispetto e d' amore per la nonna e i propri genitori.
Il fascino delle storie vere è che spesso superano la fantasia e ciò che di fantasioso troverete in questo romanzo, l'autore ci tiene a precisare che, è semplicemente frutto della realtà.
"La memoria umana trattiene e spegne a suo piacimento. Confonde e distingue eventi, ingigantisce e rimpicciolisce i protagonisti. Umilia ed esalta arbitrariamente. Si chiama un ricordo e quello sfugge, ma solo per tornare quando e dove gli pare. Non ha sovrano, vigile, archivista, governante. Le storie si mischiano l'una all'altra, dai fatti spuntano talee. Le situazioni, le parole e gli odori - oh gli odori - incastonati nel ricordo s'ammonticchiano in un caos assoluto, strabiliante. Non certo in sequenza cronologica, né per misura o per importanze e men che meno in ordine alfabetico."
Un cuore nel sole
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