Che furbetti questi suoi piccoli, proprio durante il suo sonnellino avevano iniziato a incrinare le uova, un leggero solletichino sotto la zampa destra e si era svegliata. Appena alzò l'ala un uovo biricchino rotolò un pò più in là. Aiuto!! Proprio al limite del nido, con un colpo di becco lo ributtò vicino agli altri.
"Biricchino, ancora devi uscire dall'uovo e già ti cacci nei guai?!", e sul becco apparve un sorriso.
Tre magnifici piccoli, pelosetti e spiumati erano nati e la mamma civetta cominciò a coccolarli e a scegliere i loro nomi.
"Tu che sei il più pacciarotto e te ne stai lì tranquillo ti chiamerai Tombolino!", disse al piccolo civetta che era davvero grosso il doppio degli altri suoi fratellini, pareva un gufo, e guardava la sua mamma con occhietti languidi. Provò ad alzarsi ma ricadde goffamente al centro del nido.
"Tu che sembri il più sveglio, invece ti chiamerai Sentinella!", disse rivolgendosi al suo piccolo più rumoroso che già lanciava allegri cinguettii di benvenuto alla vita.
Poi spiò l'ultimo cucciolo che aveva ancora in testa il guscio del suo uovo e scrollando il capo pensò..eccolo il più distratto, nato dall'uovo più piccolo..
"Ti chiamerai Stornella perchè a quanto vedo sei una bella civetta !", disse dando un colpetto col becco al guscio che cadde al limitare del nido.
"E ora piccoli miei devo andare a cercare un po' di cibo, ma starò via pochissimo perchè in questi giorni ho scoperto un nido di termiti poco lontano da qui dove andrò a far provviste. Voi state qui buoni buoni mi raccomando!", così dicendo aprì le ali e si tuffò nel cielo.
I piccoli iniziarono a pigolare ma poi si accoccolarono vicini vicini al calduccio e Stornella sussurrò agli altri una dolce ninna nanna.
Quando la mamma civetta ritornò trovò i piccoli addormentati e non poté che papparsi tutte le termiti e godersi lo spettacolo dei suoi tre gioielli che russavano.., anzi no, non tutti russavano, ma solo uno: era Tombolino che russava per tre!
All'improvviso una vocina la ridestò dai suoi pensieri: "Mammina..", era Stornella " Guarda mammina lassù quella palla nel cielo. Che cos'è mammina?"
"E' la luna, amore mio. Quando lei appare nel cielo, che sia tonda o solo uno spicchio, vuol dire che ci dobbiamo svegliare e inizia la nostra giornata."
"Ah, quindi mamma è giusto che adesso mi sono svegliata. E ogni volta vedrò questo meraviglioso spettacolo?"
"Si tesoro mio!!" , confermò la mamma civetta.
In quel momento apparve nel cielo un'ombra scura che coprì la luna e la mamma civetta spaventata si mise a strillare aprendo le sue grandi ali per proteggere i suoi piccoli.
Un falco enorme si era scagliato sul loro nido e con gli artigli cercava di insinuarsi nel cuore del loro rifugio per portare via uno dei suoi succulenti piccoli.
Mamma civetta, seppur piccola rispetto al forte falco, aveva dalla sua la forza dell'amore materno che tutto può e tutto vince, mentre il falco seppur affamato non aveva altrettanta determinazione.
Mentre mamma civetta lottava respingendo gli attacchi del falco con il suo corpo e le sue ali i tre piccoli si ranicchiarono dietro di lei e Sentinella fece un cenno a Tombolino. Allora i tre unirono le loro forze e sollevarono un grosso pezzo di guscio, lo fecero scivolare tra le zampe della loro mamma proprio davanti al becco del falco.
La luce della luna rimbalzò sul guscio liscio e lucido e un riflesso accecò il falco che spaventato e disorientato non riuscì a parare una forte beccata di mamma civetta proprio sul suo capoccione.
Il falco precipitò sempre più giù finché non si sentì un forte tonfo, segno che era giunto al suolo.
La mamma civetta raccolse i suoi piccoli fra le ali un po' ammaccate e felice disse: "L'unione fa la forza, figli miei. Siamo un nido davvero coraggioso!"
Un Cuore nel Sole
Nessun commento:
Posta un commento
Vi è piaciuto questo post? Lasciatemi un commento.
Grazie.