lunedì 14 dicembre 2015

SETA di Alessandro Baricco

Anno: 1996

Quella di seta è una storia malinconica e sensuale. È un racconto di 100 pagine, capitoli brevi, ricco di silenzi e sottintesi, è ben definito temporalmente dai riferimenti storici citati, ma allo stesso modo è etereo e surreale appare sospeso in un mondo immaginario dove un anno si riduce a pochi giorni e un attimo pare durare molto di più. Siamo persi nel tempo delle sensazioni e delle emozioni.

Ci porta in Giappone, seguendo il protagonista, Hervé Jouncour, un commerciante di bachi da seta che nel 1861 intraprende un lunghissimo viaggio dalla Francia per acquistarne illegalmente le uova di questi insetti, a causa di una epidemia che ha contagiato le piantagioni di tutta la Francia e dell'India. Hervé ci viene descritto come "un uomo che ama assistere alla propria vita" e difatti ha una vita serena e una dolce  moglie affianco.

Durante il suo primo viaggio si reca alla corte di un personaggio molto enigmatico chiamato Hara Key, e qui incontra una donna che lo conquisterà  con il suo sguardo. É  magnetica e sensuale  l'attrazione di Hervé  per questa donna e lo spingerà  più  volte a intraprendere questo faticoso viaggio giustificandolo da motivi economici agli occhi della dolce moglie Hélène che a ogni partenza gli sussurra: "Promettimi che tornerai. ".

Ho trovato la descrizione del Giappone ottocentesco fatta da Baricco davvero strabiliante, si fonde con il racconto: i paesaggi,  i riti diventano un tutt'uno con la storia, sottolineandone la malinconia e l'importanza.
Il finale che Baricco ha dato a questo racconto è  suggestivo.  Consolante come la fine di una ricerca, come un dolce ritorno, come una tazza di profumato the. 

"Per mille volte cercò  gli occhi di lei, e per mille volte lei trovò  i suoi. Era una specie di triste danza , segreta e impotente"

Un cuore nel sole

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